Una gattina si infila silenziosa sotto le coperte e si addormenta con la testa sul cuscino. Oggi una foto come questa pubblicata su internet conquisterebbe in breve tempo milioni di persone; ma bastò un disegno che raffigurava questa scenetta a scatenare lo stesso effetto ottant’anni fa negli Stati Uniti: era il 1933 e questa non fu che una delle tante storie nate nel periodo della depressione, e la gattina in questione divenne una ferrovia.
Sembra strano, eppure accadde veramente e la storia inizia a Trieste dove molti destini si incrociarono, come in tutte le città portuali. In un porto arrivano tante persone: alcune ripartono subito, altre si fermano più a lungo, per sempre forse o solo per un periodo. E arrivando, restando, partendo conoscono altre persone per lavoro o per causa degli altri accadimenti della vita, incrociando le loro esistenze e in qualche misura modificandole. A fine ottocento in maniera incredibile si incrociano addirittura i destini di una gattina non ancora nata e di una compagnia ferroviaria americana appena fondata: la Chesapeake and Ohio Railway creata nel 1869 dalla fusione di precedenti ferrovie.
La vita nella Trieste della seconda metà dell’800 scorre frenetica tra le attività del porto e le altre imprese commerciali e industriali che sorgono di continuo, stimolate in buona parte dal recente collegamento ferroviario con Vienna e il resto dell’impero Austro-Ungarico; questo fermento economico attira persone da tutto l’impero asburgico e anche oltre, convinte di trovare lì, nella costa adriatica, miglior fortuna che nei loro paesi natii (ancor oggi, dopo tutte le vicissitudini del ‘900, l’elenco telefonico di Trieste è una collezione di cognomi di tutta Europa).
Tra di essi ad un certo punto arriva dalla Germania un tal Cornelius Gruenewald che si afferma in città come pittore di paesaggi. Nel 1881 Cornelius è ancora a Trieste e qui nasce Guido, suo figlio, che dimostrerà un precoce talento artistico. Il padre lo destina all’accademia di belle arti e Guido sogna di fare il pittore e intanto la scena si è spostata a Vienna, dove i Gruenewald si sono trasferiti prima della fine del secolo. Purtroppo il sogno di Guido tramonta rapidamente quando la famiglia si trova in difficoltà finanziare e lui deve trovarsi un lavoro in un settore diverso da quello artistico. Questi contrattempi non lo distolgono però dalla sua grande passione e dedica gran parte del suo tempo libero alla pittura, affinando la sua esperienza artistica e sperimentando nuove tecniche.
I Gruenewald hanno una casa in quella che allora era la prima periferia di Vienna, con un giardino nel quale Guido trae ispirazione per i suoi quadri, avendo mantenuto l’interesse del padre per la natura e aggiungendo ai suoi soggetti gli animali di casa: è un esercizio che gli sarà utile quando finalmente negli anni ’20 del secolo scorso riesce ad affermarsi e ad avere successo sia con i suoi quadri che con le sue incisioni su rame, tecnica impegnativa alla quale si era dedicato con passione raggiungendo un notevole livello artistico.
Possiamo a questo punto immaginare una tiepida giornata di ottobre degli anni ’20 a Vienna, quando la temperatura prosegue inesorabile la sua discesa, e Gruenewald sorprende uno dei gatti di casa, una gattina di pochi mesi, che si è infilata sotto le lenzuola di uno dei letti e si riposa placida lasciando fuori solo la testa e una zampetta poggiate sul cuscino: l’immagine lo colpisce e viene incisa in una riproduzione su rame.
L’azione ora si sposta negli Stati Uniti, nel 1933 e probabilmente a Cleveland, dove si trova la sede della Chesapeake & Ohio Railway. L.C. Probert è responsabile delle relazioni pubbliche e della pubblicità della C&O e sta cercando un’idea per lanciare un innovativo servizio passeggeri sul treno “George Washington” che collegava Cincinnati con Washington: carrozze letti con aria condizionata. Era uno dei due soli treni a lunga distanza ad offrire un simile servizio (l’altro era il Capitol Limited della Baltimore & Ohio, istituito in contemporanea).
Probert legge regolarmente il giornale e così un giorno gli capita di imbattersi nella riproduzione di un’incisione che mostra un gattino piacevolmente addormentato del quale solo la testa e una zampina sbucano dalle lenzuola: è una riproduzione del disegno di Guido Gruenewald! In Probert scatta immediatamente l’idea di usare quell’immagine per la sua campagna pubblicitaria e crea anche lo slogan “Sleep Like a Kitten” (dormi come un gattino).

I diritti di riproduzione vengono regolarmente pagati: l’immagine è acquistata dalla C&O per l’utilizzo pubblicitario per 5$! (circa 100$ attuali tenendo conto dell’inflazione, più o meno 1.000$ tenendo conto di altri parametri economici).
La prima apparizione della nuova pubblicità è sul numero di settembre di Fortune ed è un immediato, incredibile, enorme successo.
La gattina che dorme placida conquista il cuore di milioni di americani, probabilmente per l’espressione di tranquillità che essa emana, tranquillità fortemente cercata nei turbolenti anni della crisi.
La C&O coglie al volo l’occasione e prepara una grande campagna pubblicitaria utilizzando la gattina, che riceve anche un nome derivato da quello della ferrovia: Chessie. Il calendario del 1934, dedicato a lei e stampato in 40.000 copie, viene subito esaurito; il suo volto appare su quasi tutti i giornali nazionali e, con la popolarità, cresce anche la famiglia: nel 1935 arrivano due gattini che le somigliano molto (Nip e Tuck, che possono generare molti giochi di parole: tuck vuol dire rimboccare le coperte, cat nip è erba gatta, nip and tuck significa testa a testa) e due anni più tardi un bel gattone: Peake (Chessie and Peake: Chesapeake!).
Chessie diventa “la compagna del cuore dei sonni d’America” (“America’s Sleepheart”, giocando sulla parola sweetheart, innamorata).
Il successo è paragonabile a quello di una diva del cinema: da tutto il mondo vengono richieste sue immagine, i fan spediscono regali che vanno da topi di stoffa imbottiti di erba gatta a cassette di arance e meloni; il 1 settembre di ogni anno (data della prima uscita pubblicitaria) i postini portano alla sede della C&O sacchi pieni di cartoline d’auguri.
L’arrivo della II Guerra Mondiale fa conoscere il lato patriottico di Chessie: Peake va al fronte, dove si coprirà di gloria, mentre Chessie resta a casa, promuovendo il debito di guerra, cedendo il suo posto nel vagone letto ai militari e diventando “La guardiana del sonno dell’America”. Alla fine del conflitto Peake torna a casa con medaglie e riconoscimenti (ed anche una zampa ferita, come ogni eroe che si rispetti) e la vita di questa famiglia felina -ovvero la pubblicità- ritorna come prima. L’immagine di Chessie appare ovunque: pubblicità, orari, calendari, giochi, souvenir, libri.
Nell’immediato dopoguerra Robert R. Young, nuovo presidente della C&O, tentò di dare nuova fama alla gattina intitolandole addirittura un treno. “The Chessie” doveva essere nelle intenzioni del suo ideatore un treno passeggeri con un servizio di altissima qualità: carrozze nuove, di nuova concezione, eleganti e comode. Il rilancio del servizio passeggeri, tentato da quasi tutte le compagnie ferroviarie, si basava sull’enorme numero di persone trasportate negli Stati Uniti nel corso della guerra: la speranza era che gli americani si fossero abituati ai viaggi in ferrovia e che quindi la prediligessero anche nel dopoguerra. Purtroppo non si tenne conto che, essendo questi viaggi obbligati per le necessità di guerra ed effettuati su carrozze spesso antiquate e scomode, il ricordo era tutt’altro che positivo e gli americani preferirono al treno altri mezzi di trasporto.
“The Chessie”, che correva tra Washington e Cincinnati, ebbe vita breve e le modernissime carrozze vendute ad altre amministrazioni ferroviarie. Le avvenieristiche locomotive costruite per questo treno vennero demolite dopo pochi anni. Si trattava di locomotive a vapore a turbina, vere centrali elettriche su rotaia, nelle quali il vapore azionava delle turbine che producevano energia elettrica, la quale alimentava i motori della locomotiva. Erano dei mastodonti di quasi 50 metri (le più grandi locomotive a vapore mai costruite), potentissime e velocissime, in grado di trainare i loro pesanti convogli a 160 Km/h. L’avvento dei diesel e la delicatezza delle turbine, che causava continui guasti, decretarono la rapida fine di queste stupende macchine.
Forse Chessie, continuamente raffigurata sotto le coperte, non voleva essere un treno veloce e la sua sorte proseguì con il normale tran-tran pubblicitario finché si arriva al 1972. Quest’anno porta con sè due enormi cambiamenti: Chessie sparisce purtroppo dalla pubblicità perché il traffico passeggeri della C&O viene riunito -assieme a quello di tutte le altre ferrovie statunitensi- sotto la compagnia ferroviaria Amtrak, ma dalla fusione della C&O con la rivale Baltimore And Ohio e la Western Mariland Railway nasce nello stesso anno una nuova compagnia ferroviaria alla quale viene dato il nome di Chessie System. La gattina che dorme diventa quindi una ferrovia e il logo (la C del nome) ne riproduce il disegno stilizzato (la stilizzazione in realtà non è molto felice: solo chi conosce la storia riesce a capire il significato del logo).
Oggi la Chessie non esiste più, sostituita dalla CSX Corporation, nata nel 1980 dalla fusione della Chessie con altre linee ferroviarie, ma la gattina resiste ancora e diventa la mascotte della nuova compagnia e il suo logo appare regolarmente su diverse locomotive della flotta.
Continua inoltre il ricordo di Chessie e della sua famigliola, ancora caro a moltissimi americani: oggetti di ogni genere con la sua riproduzione vengono continuamente venduti e i pezzi da collezione e di antiquariato scambiati frequentemente. Chessie potrà ancora a lungo dormire sonni tranquilli.